Icona della Categoria "Sec.XVII" Palazzo Balbi Campomorone

Un luogo di spettacolo

La forma del Cabannun, le ampie aperture e la presenza di potenti arcate, elemento largamente diffuso all’interno dei forti, richiamano l’architettura militare. Si può ipotizzare pertanto che il progettista dell’edificio sia stato Domenico Policardi, ingegnere militare che nel 1767 si occupò anche della costruzione dell’acquedotto che portava l’acqua dalla Gioventina a Palazzo Balbi. Domenico Policardi fu anche il progettista di Forte Puin. Se si prova a pensare al Cabannun nel suo contesto urbano del XVIII secolo, considerando la sua posizione sopraelevata rispetto alla Saliera, è evidente che la costruzione poteva costituire un bel colpo d’occhio per coloro che arrivavano a Campomorone. Ad ispirare la polifunzionalità del Cabannun potrebbero essere state sia motivazioni di ordine meramente pratico e produttivo, sia ragioni di tipo stilistico e di rappresentanza, legate all’esigenza dei proprietari di dare una buona immagine di sé e dei propri averi. Dopo la morte di Giacomo Balbi, avvenuta nel 1796, inizia il declino dell’edificio, che nel 1802 viene distrutto da un incendio e cade in disuso per oltre duecento anni. Con il suo recupero, terminato nel 2014, il Comune di Campomorone lo ha trasformato in un grande spazio polifunzionale a disposizione della comunità che può ospitare spettacoli, mostre, conferenze, eventi, concerti, esposizioni e rassegne cinematografiche. La struttura viene anche concessa in affitto a privati o ad enti pubblici per eventi e manifestazioni.

Fotografia recente del Cabannun con il suo Anfiteatro

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